Line Like Waves

Antonio Bokel
“Lines like waves”
Curated by Domenico de Chirico
noaddress Gallery
ReggioEmilia, Italy

«Quinci spunta per l’aria un vessillo; Quindi un altro s’avanza spiegato: Ecco appare un drappello schierato; Ecco un altro che incontro gli vien.» Alessandro Manzoni (1785-1873) – Il Conte di Carmagnola (1828), Atto secondo, Scena sesta

Il poliedrico e ingegnoso Antônio Bokel, artista brasiliano nato a Rio de Janeiro nel 1978, la cui ricerca artistica, per l’appunto, affronta temi diversi in maniera variegata prendendo spunto da correnti storiche informali, dalla Pop art e, talvolta, da correnti costruttiviste razionali, per poi accarezzare i fraseggi della cosiddetta poesia concreta, si muove agile tra pittura, scultura, installazione, letteratura e asseconda un’estetica specifica legata agli interventi grafici urbani. Gestualità e sperimentazione cromatica, da considerare inconfutabilmente come elementi fondanti della sua ricerca, si intersecano con le simbologie culturali e le iconografie popolari, dando conseguentemente sfogo al desiderio di una rappresentazione estetica del caos, in bilico tra spontaneità e osservanza. Nelle opere di Bokel, prive di pretese logocentriche, in bilico tra linguaggio visivo e leggi di natura, si possono osservare effetti di dinamismo molto forti forgiati dall’irregolarità di un gradevole disordine di forme e di colori apparentemente irrazionali ma che in verità contengono curiose sensazioni suscitate, tra gli altri, dall’immaginario urbano e sociale, dalle riviste, dalle immagini pubblicitarie e dai manifesti commerciali deteriorati dal tempo. Bilanciando, attraverso il movimento, colori, forme e volumi, elementi che danno vita a vere e proprie equazioni visive intuitive, Bokel mette in risalto le asimmetrie del mondo e tutte le tensioni e i misteri ad esso correlati trasformando tutto ciò in meri eventi estetici con l’intento di penetrare nella materia ancor prima del linguaggio. Ed è secondo tali precetti che nasce l’analemma, con le sue tavole movimentate, di “Lines like waves”: Bokel ha iniziato a usare le bandiere nel suo lavoro come liberazione dal telaio e dalla pittura tradizionale. Proprio come i “cut-outs” di Henri Matisse, queste bandiere sono costituite da ritagli di tessuto, trattandosi di un “dipingere con le forbici”: un processo che ricerca la semplicità, forme quasi infantili di ritagli sovrapposti per scolpire il colore sui tessuti. Peraltro, da un punto di vista storiografico l’utilizzo della bandiera è sempre stato legato al concetto di divisione, essa, difatti, identifica territori, divide popoli, delimita nazioni, identifica tendenze politiche e credi religiosi. Le bandiere di Bokel cercano, al contrario, di abbattere i muri per porre fine a tutti questi confini, elevando il loro simbolismo all’esaltazione del lavoro artistico, alla trascendenza dello spirito, alla ricerca di ciò che ci unisce. Così, cercando la leggerezza, Bokel ha iniziato a creare bandiere che danzano con il vento e riposano in sua assenza, innalzando l’umanità e la sua capacità di creare ad aspetti di coesione e così facendo frantumando e quindi sublimando la stridente definizione dei confini a un fluido e leggero ondeggiare che ci connette agli aspetti più alti e misteriosi dell’esistenza. È attraverso l’arte e la poesia che egli innalza questa bandiera che fluttuante al vento, si agita larga.

Domenico de Chirico Milano, 2 Novembre 2021